Nella zona attraversata anticamente dall'antica via Postumia, la famiglia Emo commissionò la villa ad Andrea Palladio al centro e in posizione dominante della vasta proprietà fondiaria.

Progettata circa nel 1558, sorge su un alto basamento ed è raccordata al suolo da una lunga rampa. Ai due lati sono allineate due ampie barchesse, usate un tempo per le attività agricole, secondo uno schema già sperimentato dall'architetto in altre ville.

Se l'esterno è essenziale, privo di decorazioni, l'interno è al contrario affrescato da Giovanni Battista Zelotti con storie che uniscono racconti mitologici con scene legate alla vita dei campi, a gesta familiari ed a virtù domestiche.

Come le altre ville palladiane del Veneto e la città di Vicenza, è inserita dall'UNESCO nella lista dei patrimoni dell'umanità dal 1996.