Si tratta di quel che rimane di un complesso architettonico molto più ampio sorto presso la dimora di Alvise Cornaro, a due passi dalla Basilica di Sant'Antonio.

Grande studioso di idraulica, fortemente impegnato nelle opere di bonifica soprattutto nella bassa pianura padovana, si circondò di letterati, poeti, scrittori e musicisti. Assegnò i lavori per la costruzione della loggia nel 1524 all'architetto Falconetto. Era utilizzata come fondale scenografico per gli spettacoli teatrali, in particolare per le rappresentazioni di Angelo Beolco detto il Ruzante, ospite e amico di Alvise Cornaro.

L'Odeo era invece destinato alla musica e fu completato entro il 1544. L'interno di pianta ottagonale con cupola ombrelliforme è finemente decorato ed ispirato sia architettonicamente sia per le decorazioni alla Domus Aurea di Nerone e a Palazzo Te di Mantova.